La prostata è una ghiandola che fa parte dell'apparato genitale maschile; per la forma e le dimensioni ricorda una castagna, è localizzata subito sotto la vescica, davanti al retto, e circonda il primo tratto dell'uretra, il condotto che convoglia l'urina dalla vescica verso l'esterno.
La prostata è considerata un organo sessuale secondario perché la sua funzione principale è quella di produrre il liquido prostatico, che si mescola allo sperma durante l'eiaculazione, e contiene gli elementi necessari per la vitalità degli spermatozoi.
La continenza urinaria è la capacità di controllare il flusso dell'urina, ed è dovuta principalmente al tono di chiusura di due sfinteri che circondano l'uretra nella porzione in cui attraversa la prostata.
Il primo sfintere uretrale interno è posto superiormente, nel punto di ingresso alla prostata, mentre lo sfintere uretrale esterno è situato nel punto di uscita dalla prostata.
L'intervento di prostatectomia radicale è un intervento chirurgico che consiste nell'asportare completamente la prostata. Questo intervento viene proposto ai pazienti quando viene diagnosticato un cancro della prostata, consiste nell'asportare interamente la prostata, ed è un'operazione più lunga ed impegnativa di quella che si esegue quando la prostata è solo ingrossata ma non vi è un tumore maligno.
I rischi maggiori, successivi all'intervento, includono l'incontinenza urinaria e la disfunzione erettile. L'incontinenza urinaria può essere di vari tipi:
- incontinenza da sforzo, in seguito a colpo di tosse, o starnuto;
- incontinenza da urgenza, quando in caso di stimolo non si riesce a trattenere la minzione;
- incontinenza dopo la minzione o sgocciolamento post-minzionale.
Un altro rischio che si può verificare dopo l'intervento è la disfunzione erettile, e questo dipende dal tipo di intervento che è stato praticato e se c'è stata un danneggiamento dei nervi. Le attuali tecniche chirurgiche cercano di eseguire interventi in "nerve sparing", cercando di preservare l'integrità dei nervi che sono deputati all'erezione. Nel caso in cui nell'intervento di prostatectomia radicale siano stati preservati i nervi dell'erezione è possibile iniziare subito dopo l'intervento una riabilitazione dell'erezione che ha lo scopo di supplire all'assenza delle erezioni notturne che si verifica inevitabilmente subito dopo l'intervento. Questa riabilitazione si attua mediante l'utilizzo di un dispositivo che si chiama vacuum, che letteralmente significa dispositivo che fa il vuoto, ed è uno strumento di forma cilindrica che si applica sul pene, in grado di provocare un erezione artificiale attraverso l'aspirazione dell'aria nel cilindro.
Dopo l'intervento di prostatectomia il paziente non vedrà più uscire lo sperma dal meato uretrale durante l'eiaculazione, poiché il canale di trasporto degli spermatozoi risulta interrotto, e gli organi che producono il liquido seminale (prostata e vescicole seminali) sono stati asportati; si parla quindi di una eiaculazione secca, e questo può comportare una diminuzione della sensazione di piacere e sterilità.
Recenti studi hanno dimostrato l'efficacia della riabilitazione del pavimento pelvico in caso di incontinenza urinaria post prostatectomia.
Gli esercizi del pavimento pelvico possono essere appresi prima dell'intervento per poi iniziare la fase riabilitativa nel post intervento e dovrebbero essere insegnati personalmente al paziente, verificando che lo stesso sia in grado di attivare correttamente i muscoli del pavimento pelvico in modo efficace.
È consigliato rivolgersi al personale medico specializzato nella riabilitazione del pavimento pelvico. È possibile seguire un piano di esercizi domiciliari o, nel caso di marcata debolezza dei muscoli del perineo o di incapacità di individuare o attivare correttamente tali muscoli, si consigliano sedute di biofeedback elettromiografico o pressorio ed elettrostimolazione.
Eseguire correttamente gli esercizi e seguire un piano terapeutico di esercizi domiciliari velocizza i tempi di recupero post intervento.